Václav #23

POLONIA

Stretta sui giudici
Nuovo capitolo della battaglia sulla giustizia avviata dal governo guidato da Diritto e Giustizia (PiS) a partire dal 2015. In questi quattro anni PiS ha assunto il controllo della Corte costituzionale e provato a fare altrettanto con la Corte suprema, scontrandosi con l’opposizione dell’Unione europea. Il 20 dicembre la Camera ha approvato con 233 voti favorevoli e 205 contrari una legge che permetterebbe di licenziare giudici che contestassero le nomine di loro colleghi da parte del Consiglio nazionale della magistratura, i cui componenti sono scelti dal parlamento. I giudici verrebbero inoltre rimossi dal loro incarico o multati nel caso in cui svolgessero attività politica e non dichiarassero affiliazioni a movimenti. Il testo passa ora all'esame del Senato che non può più bocciarne l'adozione, ma solo ritardarla. Un'ulteriore sfida all'Ue su giustizia e stato di diritto, temi che avevano convinto Bruxelles ad avviare una procedura di infrazione nei confronti di Varsavia nel 2018.

Il 18 dicembre, alla vigilia del primo voto alla Camera, in 160 città polacche si erano tenute manifestazioni di protesta contro il disegno di legge e a sostegno della separazione fra potere politico e giudiziario. Il governo difende la riforma e il premier Mateusz Morawiecki ritiene che sia necessaria per prevenire il caos attuale «in cui alcuni giudici possono mettere in discussione le sentenze di loro colleghi, cosa che nessuno Stato serio può permettere». Di parere opposto la Corte suprema, secondo la quale il testo è una nuova minaccia per l’indipendenza della giustizia e per la permanenza della Polonia in Europa. Il punto della Bbc.

No al patto sul carbone               
I capi di Stato e di governo dell’Ue hanno firmato un patto in vista del Cop25 di Madrid che impegnerà i Paesi comunitari ad azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050. Tutti tranne la Polonia, che ha chiesto e ottenuto di esserne esentata, dal momento che il fabbisogno energetico del Paese è ancora coperto all’80% dalla combustione di carbone fossile e Varsavia non sembra intenzionata a ridurre questa dipendenza in tempi brevi. Il premier Morawiecki ha dichiarato che «la Polonia raggiungerà la neutralità climatica con il proprio ritmo» e la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha concesso una deroga di alcuni mesi a Varsavia. Il resoconto sul Guardian.

Non tutti i leader europei hanno accettato l'uscita della Polonia dall’accordo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato legittime le obiezioni di Varsavia in vista del maggiore sforzo che dovrà fare per raggiungere l’obiettivo, ma ha anche dichiarato che «se la Polonia dovesse non confermare la propria partecipazione al piano, si autoescluderebbe dai meccanismi comunitari, compreso quello dei fondi europei». Lo riporta Euractiv.

Verso le presidenziali  
Sul fronte della politica interna, si entra pian piano nel vivo delle elezioni presidenziali che si terranno nel 2020, in una data ancora da definire. Come racconta Al Jazeera, il presidente uscente Andrzej Duda ha già iniziato la sua campagna per il secondo mandato con un tour che ha coperto tutte le province polacche mirando in particolare a piccole e piccolissime città, roccaforti elettorali del suo partito, il PiS. Secondo un recente sondaggio, Duda è ritenuto il politico più affidabile dal 65% dei polacchi e la sua rielezione appare realistica.

Intanto il principale partito d'opposizione, Piattaforma civica (Po), ha scelto di candidare come sfidante Małgorzata Kidawa-Błońska. È l'attuale vice-presidente della Camera ed era la candidata di Po al ruolo di premier nel caso in cui il partito avesse vinto le politiche di ottobre. Ha prevalso sul sindaco di Poznań, Jacek Jaskowiak. Ne scrive il New York Times.

Merkel visita Auschwitz
Venerdì 6 dicembre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha visitato l’ex campo di sterminio di Auschwitz costruito dai nazisti nei pressi della città polacca di Oświęcim. È stata la prima volta nei suoi 14 anni alla guida della Germania. Lorenzo Berardi ha parlato di questa storica occasione da una prospettiva polacca ai microfoni di Kiosk su Radio Beckwith (da 16' 54'').

La storia di Witold Pilecki 
Qualche giorno dopo la visita di Merkel, abbiamo pubblicato il nostro nuovo longform. Fabio Turco racconta l’incredibile vicenda di Witold Pilecki, il polacco che entrò volontariamente ad Auschwitz, sopravvisse e ne svelò l’esistenza e gli orrori al mondo. Arrestato dopo avere rivelato brogli elettorali dei comunisti nelle elezioni del ‘47, venne processato e giustiziato il 25 maggio del ’48. Oggi la sua coraggiosa storia personale contro i totalitarismi del ‘900 merita di essere riscoperta e diffusa.

Aborto senza frontiere
La legislazione sul diritto all’aborto in Polonia è una delle più restrittive in Europa e le donne polacche intenzionate a interrompere una gravidanza sono costrette a farlo in cliniche clandestine o affrontando costosi viaggi in Paesi dove è consentito. Con l’appoggio di organizzazioni femministe internazionali, è recentemente nata Abortion Without Borders, una Ong che fornirà assistenza e informazioni alle donne che vorranno abortire e finanzierà viaggio e costi clinici a coloro le quali non potranno permetterselo. Se ne parla sul Guardian.

Il regno polacco del videogame              
Quando nel 2011 l’allora premier polacco Donald Tusk regalò all’allora presidente statunitense Barack Obama, in visita a Varsavia, una copia del videogame 'The Witcher 2', a molti osservatori sembrò una gaffe provinciale. In realtà quel videogioco è oggi un simbolo della crescita impressionante dei videogame made in Poland. Un settore in forte espansione, soprattutto nella capitale, che impiega centinaia di programmatori, grafici e animatori e in cui il principale produttore fattura cifre vicine ai cento milioni di dollari all’anno. Consigliamo di leggere l’approfondimento storico e tecnico uscito in questi giorni sul portale Ozy.

E proprio al videogioco presentato a Obama, a sua volta tratto dalla saga fantasy scritta dall'autore polacco Andrzej Sapkowski, è ispirata una nuova serie televisiva di Netflix. Il suo primo episodio è stato trasmesso in anteprima mondiale il 20 dicembre raccogliendo recensioni positive fra gli appassionati del genere. Meno entusiasta il giudizio del Guardian.

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